Annigoni Pietro (Grafica)

Biografia

Uno dei più noti pittori italiani del ‘900, nasce a Milano il 7 giugno 1910 dove frequenta il Ginnasio “G. Parini” e trascorre molte ore alla Biblioteca Ambrosiana per studiare i disegni di Leonardo. Nel 1925, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove il padre, ingegnere, ha l’incarico di installare la rete telefonica automatica della città, e qui consegue la maturità classica all’Istituto degli Scolopi. Al momento di tornare a Milano, nel 1928, Pietro Annigoni, che ha già mostrato eccezionali attitudini per il disegno e frequenta la Scuola Libera del Nudo, ottiene dai genitori il permesso di restare a Firenze per frequentare l’Accademia delle Belle Arti. Questo è il periodo più importante nella sua formazione di uomo e di artista guidato da una fortissima ansia del conoscere, Annigoni diventerà un uomo di vastissima cultura, oltre che un artista di genio. Stringe amicizie durature con giovani promesse del mondo della letteratura e dell’arte e, proprio nello studio dello scultore Mario Parri, incontra Anna Maggini, allora studentessa del Conservatorio, con la quale si sposerà nel 1937. Nel 1930 il giovane Pietro Annigoni espone per la prima volta a Firenze in collettiva con altri pittori, ma due anni dopo presenta con grande successo, la sua prima mostra personale a Palazzo Ferroni nella galleria Bellini e vince il premio “Trentacoste”. Espone a Milano con eccezionale consenso di pubblico e di critica nel 1936, mentre, coltivando una vera passione per i viaggi, visita molti paesi europei, tra cui la Germania, dove rimane particolarmente colpito dalla pittura rinascimentale nordica. La serie delle guaches, realizzate durante i viaggi e le passeggiate in campagna, mostra un raro talento nel cogliere l’aspetto più profondo della natura, che egli riesce ad interpretare con estrema sensibilità. Negli anni ’30 Pietro Annigoni crea un grande numero di disegni e opere che rispecchiano il suo mondo: ritratti di amici, persone che incontra nelle osterie o per la strada, interni, nature morte; il suo stile riflette un atteggiamento eclettico: c’è un poco di Dalì nei suoi sfondi surreali, un poco di Caravaggio nel chiaroscuro di alcune opere e anche Maxfield Parrish nella leggerezza dei suoi volti femminili. Anticonformista, di idee liberali, contrario ad ogni forma di totalitarismo, impegnato nell’affermazione della sua visione della pittura in rapporto alla società, nel 1947 Pietro Annigoni firma, insieme a Gregorio Sciltian, Xavier ed Antonio Bueno, Alfredo Serri ed altri, il Manifesto dei “Pittori Moderni della Realtà”. Con tale dichiarazione, il gruppo si pone in aperto contrasto con le nuove correnti pittoriche propugnatrici dell’informale; il suo stile personale evidenzia l’influenza del Rinascimento italiano e del Realismo, in diretto contrasto con gli stili ritrattistici propri del Modernismo e Postmodernismo in auge negli anni della sua attività. […]