Andriuoli Mimmo

  • Data
    1 Giugno, 2020
    Numero: 239 Autore: Andriuoli Mimmo Titolo: Ballo Tecnica: Olio su tela Misura: cm. 50x40 Firmato: In basso a sinistra Documenti: Certificato della galleria e dichiarazione di autenticità dell'artista su foto. Cornice: Si  

Biografia

Questa raccolta di opere recenti, circa una trentina, di Andriuoli, che per la prima volta espone nella nostra città, è una ulteriore evoluzione di quest’affermato Artista che continua questa sua paziente ricerca pittorica fatta di atmosfere calde ed intriganti ma, allo stesso tempo, rigorose e puntuali. Mimmo Andriuoli nasce in Lucania nel 1946 per trasferirsi ben presto a Roma, dove attualmente vive e lavora. Nella mai sopita diatriba, sempre attuale, fiorita nel ‘900 tra figurazione ed astrazione, osservando le opere di Andriuoli, si capisce fin troppo bene da quale parte penda la sua inclinazione. Le opere di Andriuoli, felicemente inserite nel filone ‘ Figurativo ’ dell’Arte si fanno ammirare per questa sua schietta concezione della realtà che poco concede alle chimere degli ‘ ismi ’ tanto cari a certa critica militante che considera inattuale e privo di interesse qualunque tipo di arte che non sia quella spinta oltre i confini della percezione del reale. Secondo tali “ canoni ”, chi non si uniforma, è tacciato di passatismo, di retrò, di “ nostalgismo ” senza chiedersi, però, se alla base di certe scelte non vi sia piuttosto una onestà intellettuale che giustifica e sostiene chi sceglie di fare un Arte che si inserisce nel solco della grande tradizione dell’Arte italiana. A testimonianza piace citare l’esperienza pittorica di uno dei Grandi dell’Arte italiana del ‘900, Carlo Carrà, il quale dopo una prima esperienza figurativa, attraversò la stagione del Futurismo per ritornare, e fino al termine dei suoi giorni, ad un figurativo classico che prendeva le mosse addirittura dal sommo Giotto.
Ebbene, nelle opere di Andriuoli si riscontra questa onestà, questa volontà di non ammiccare ( e per un pittore delle sue capacità tecniche non sarebbe difficile, se volesse ) a certe mode. Egli diventa così cronista della nostra realtà contemporanea vista con gli occhi del sogno e della poesia non scevra, nelle sue sculture specialmente, da un soffuso intimo malessere, tipico della insoddisfazione dei nostri tempi.