De Lisio Arnaldo

  • Data
    29 Marzo, 2024
    Numero: 5 Autore: De Lisio Arnaldo Titolo: Popolana al balcone sul golfo di Napoli Tecnica: Acquerello su cartoncino Misura: cm. 68x50 Firmato: Al centro verso il basso Documenti: Certificato di autenticità della galleria, certificato di provenienza e cenni biografici dell'artista Cornice: Si
  • Data
    22 Aprile, 2024
    Numero: 127 Autore: De Lisio Arnaldo Titolo: Popolana allo specchio Tecnica: Acquerello su cartoncino Misura: cm. 64x50 Firmato: In basso a destra Documenti: Certificato di autenticità della galleria, certificato di provenienza e cenni biografici dell'artista Cornice: Si
  • Data
    22 Aprile, 2024
    Numero: 128 Autore: De Lisio Arnaldo Titolo: Acquaiola Tecnica: Acquerello su cartoncino Misura: cm. 69x50 Firmato: In basso a destra Documenti: Certificato di autenticità della galleria, certificato di provenienza e cenni biografici dell'artista Cornice: Si

Biografia

Nacque a Castelbottaccio (Campobasso) il 9 dic. 1869 da Vincenzo, letterato, e da Virginia Suriani, musicista. Nel 1883 si trasferì a Napoli, dove compì gli studi classici e nel 1889 siiscrisse al reale istituto di belle arti, dove fu allievo di D. Morelli, I. Perricci e G. Toma. Si affermò soprattutto come ritrattista e decoratore. Il Giannelli (1916, p. 200) ricorda una serie di ritratti: del ministro del Brasile a Roma e dei suoi figli, della Contessa Labourmène, del Conte Benoît Labourmène, dell’On. M. Pietravalle e delle sue figlie Lina (coll.Giacomo Volpe, Napoli) ed Ester. Nel 1890 decorò con altri artisti gli ingressi al Salone Margherita a Napoli. Nella stessa città dal 1888 al 1924 partecipò a numerose mostre della Promotrice. Delle sue prime opere, di cui si è persa traccia, sappiamo che Dies nigra, esposta nel 1890, fu acquistata dal duca di Martina, Nell’azzurro, esposta nel 1891, fu comprata dal console inglese a Trieste e i dipinti Ritardatario e Suonatrice di tamburo furono nel 1897 acquistati rispettivamente dal principe di Saluzzo di Napoli e dal console inglese a Trieste (Giannelli, 1916). Alla Promotrice del 1897, presentò inoltre Ultimo inverno (Roma, pal. Chigi, dalla Gall. naz. d’arte moderna), un quadro che, affrontando il tema della vecchiaia e della povertà, andava a inserirsi nel filone a sfondo socio-umanitario affermatosi negli anni ’80 e ’90 sulla scia di T. Patini e A. d’Orsi. Nel percorso artistico del D. assumono grande importanza i soggiorni parigini. Nella capitale francese arrivò allo scadere del secolo, con gli amici pittori R. Ragione, P. Scoppetta, A. Mancini, e vi rimase fino al 1902, conoscendo da vicino le opere degli impressionisti. A quest’epoca risalgono una serie di quadri e di schizzi che certamente risentono di una maggiore libertà nella stesura del colore: Autunno a Parigi, Sole a Parigi e Teatro dell’Opera (tutti del 1901, ora in coll. G. Perrotti, Napoli, ill. in Grassi, 1981, pp. 40 s.), Boulevard Bonne Nouvelle (1902, coll. Banco di Napoli, Napoli), Caffè parigino (1902, Coll. P. Terracciano, Napoli, ill. in Grassi, 1981, p. […]